MICHELANGELO BUONARROTI

 

Testo in lingua originale

Testo in limgua corrente

MICHELANGELO BUONARROTI, Lettere, (1475-1564)

***

Al Fratello Buonarroto in Firenze, 

Michelangelo riceve dal fratello Buonarroto la richiesta dell'amico Pietro Aldobrandini che vuole una spada alla qui ruchiesta Michelangelo non sa dire di no ... 

 

Bologna 19 dicembre 1506

“Buonarroto, io ho ricevuto oggi, questo dì diciannove di dicembre, una tua per la quale mi raccomandi Pietro Aldobrandini e che io lo serva di quello che lui mi domanda. Sappi che lui mi scrive che io gli facci fare una lama d’una daga, e che io facci che ella sia una cosa mirabile. Pertanto io non so com’io me lo potrò servire presto e bene: l’una sì è, perché e’ non è mia professione, l’altra, perché io non ho tempo da potervi actendere. Pure m’ingegnerò infra un mese che è sia servito el meglio che io saperò” 

 

Bologna 2 gennaio 1507

“Buonarroto, (…) dì a Pietro Aldobrandini che io ho facto fare la sua lama al migliore maestro che sia qua di simil cose, e che di questa sectimana che vien m’ha decto che io l’arò. Avuta che io l’ho, se mi parrà cosa buona io gniene manderò; se no, la farò rifare. E digli non si maravigli se non lo servo presto come conviensi, perché ho ctanta carestia di tempo, che io non posso fare altro.” 

 

Bologna 1 febbraio 1507

“La lama di Pietro, come esco fuora, cercherò d’un fidato per mandargnene.”

 

... e tanto il poveretto si arrabatta per accontentare l'importuno che riesce ad avere quanto richiesto pagando di tasca propria l'artigiano che l'ha prodotta ed intenzionato a regalarla per amore delk fratello ...

 

Bologna 6 marzo 1507

“Buonarroto, io non ho risposto prima alla tua e a quella di Piero Aldobrandini, perché io avevo disposto non iscrivere, se prima non avevo la daga del decto Piero. Egli è dua mesi che io la decti a fare a uno che ha nome di essere el migliore maestro che ci sia di simile arte, e benchè lui m’abbia starziato insino a ora, non ho però voluto farla fare a altri, ne anche torre cosa facta. Pertanto, se Piero sopra decto si tiene straziato da me, ha ragione; ma io non ho potuto fare altro. Ora ho riscossa ovvero avuta la daga, pure stamani e con gran fatica, i’modo che Piero mio [1] fu per bacterla in sulla testa del maestro, tanto ve l’ha facto tornare. E sappi che l’apportatore di questa sarà Chiaro di Bartolomeo bactiloro, el quale arà la decta daga. Fa’ pagare al decto Chiaro la vectura, quello ch’esso ne viene, e  dalla Piero. E se la non gli piacessi, digli che m’avvisi, che io  gniene farò rifare un’altra; e digli che qua, poi che ci venne la corte [5], ogni artefice e ogni arte è salito in gran pregio e condizione. Però non si deba maravigliare se io ho ctardato tancto a mandargniene, perché così sono stato straziato ancora io; chè questo maestro solo a’ vuta tanta faccienda, poi che ci fu la corte, che innanzi non ebbe mai tanta tucta Bolognia." [2]

 

... dopo tutti gli sforzi, recapitata come dono,  Pietro Aldobrandini  dice che non gli piace e che non la vuole ...

 

“Buonarroto, io ebi più giorni fa una tua, per la quale intesi il ticto della daga e di Piero Aldobrandini. Io ti fò avisato che se non fusse stato per tuo amore, che io lo lasciavo cicalare quant’e’ voleva. Sappi che la lama che io ho mandato, e che tu hai ricevuta, è facta in sulla misura sua, cioè del decto Piero, perché lui me ne mandò una di carta in una lectera  e scrissimi che io la facessi fare a quel modo: e così feci; e però, se lui voleva una daga, non mi doveva mandare la misura d’uno stoco. Ma io ti voglio scrivere per questa quello che io non t’ho più voluto scrivere: e questo è che tu non pratichi con lui, perché non è pratica da te; e basta. E se lui venissi da te per la sopra decta lama, non gniene dare per niente; fagli buon viso e digli che io l’ho donata a uno mio amico; e basta. Sapi che la mi costò qua diciannove carlini, e tredici quatrini della gabella! (…) Se tu avessi data la daga a Piero, non gli dire altro; ma se non gniene hai data, non gniene dare per niente.”

 

... Michelangelo cerca di recuperre la cosa a favore del fratello,  dicendo di farne dono a Filippo Strozi e raccomandando, sempre al fratello di non dire quanto costa ma ..

 

Bologna 26 marzo 1507

“Buonarroto, (…) tu m’avisi come Piero non ha voluto la daga. Io l’ho avuto molto caro che e’ non l’abbi voluta e che la non gli sia piaciuta, perché forse la sua sorte non era che lui la portassi a ciontola, e massimamente sendotella istata domandata da altr’uomini che non è lui, cioè da Filippo Strozi. Però, se tu vedi che ella gli piaccia, va’ e fagniene un presente come da te, e non gli dire niente quello che ella costa. Sapi che la lama io non l’ho vista; però, se ella non fussi recipiente, non gniene dare, che tu non paressi una bestia: perché a lui si conviene altra cosa che a Piero.”

 

... il fratello si sputtana!

 

Bologna 31 marzo 1507

“Buonarroto, (…) duolmi ti sia portato di si picola cosa  si pidochiosamente con Filippo Strozi: ma poi che è facto, non può tornare adietro.” [3]

 

---------------------------------------------------------------------------

[1] Trattasi di tal Piero garzone di Michelangelo e non di Piero Aldobrandini.

[2] Corte del Papa a quel tempo in Bologna.

[3] Dal tenore pare che Buonarroto abbia detto a Filiuppo Strozi il costo della Daga.

 

MICHELANGELO BUONARROTI, Lettere, (1475-1564)

***

Al Fratello Buonarroto in Firenze, 

Michelangelo riceve dal fratello Buonarroto la richiesta dell'amico Pietro Aldobrandini che vuole una spada alla qui ruchiesta Michelangelo non sa dire di no ... 

 

Bologna 19 dicembre 1506

“Buonarroto, ho ricevuto oggi diciannove di dicembre, la tua con  la quale mi raccomandi Pietro Aldobrandini per farlo contento. Sappi che lui mi scrive che io gli faccia fare una lama d’una daga, e me la chiede che sia fatta in maniera mirabile. Ti dico la verità, non so proprio come fare né in fretta né bene: in primo luogo perché non ne sono capace e in secondo luogo non ho tempo da dedicarci. In ogni caso cercherò di risolvere tra un mesetto in modo che sia servito al meglio.” 

 

Bologna 2 gennaio 1507

“Buonarroto, (…), digli a Pietro Aldobrandini che ho commissionato la lama al migliore maestro che ci sia qui e che la settimana prossima, mi ha detto, me la farà avere. Appena me la consegna, se fatta bene, la spedirò; se no la farò rifare. Digli che non se la prenda se non lo accontento in fretta come gli si conviene perché ho tanto poco tempo che non posso fare altrimenti.” 

 

Bologna 1 febbraio 1507 

“Per quanto riguarda la lama di Pietro, appena esce dal laboratorio, cercherò un corriere per mandargliela al più presto.”

 

... e tanto il poveretto si arrabatta per accontentare l'importuno che riesce ad avere quanto richiesto pagando di tasca propria l'artigiano che l'ha prodotta ed intenzionato a regalarla per amore delk fratello ...

 

Bologna 6 marzo 1507

“Buonarroto, non ho risposto prima alla tua e a quella di Piero Aldobrandini, perché mi ero proposto di scrivere solo nel momento in cui avessi avuto la lama. Sono due mesi che ho dato incarico di produrla al migliore maestro che ci sia nell’arte di produrre spade, e benché lui abbia ritardato la consegna fino ad oggi, non ho voluto farla fare a altri, e nemmeno comprarla già fatta. Pertanto, se Piero si sente preso in giro da me ha ragione, ma io non ho potuto fare altro. Mi hanno consegnato la daga questa mattina e con gran fatica, grazie al mio garzone Piero che ha minacciato il maestro di spaccargliela sulla testa se non glie l’avesse subito consegnata. Affido la spada a Chiaro di Bartolomeo Bactiloro che provvederà a consegnarla. Fai pagare a Chiaro il servizio di trasporto e consegna la daga a Piero. Se la daga non gli dovesse piacere, digli che m’avvisi, che ne farò rifare un’altra; e digli che qui, dopo l'insediamento della Corte, ogni artigiano e ogni arte è salita di pregio e condizione. Digli di non meravigliarsi se ho tardato tanto perché come lui sono anche io dispiaciuto; anche il maestro è sato impegnatissimo per servire la Corte e tanto lavoro non si era mai visto a Bologna prima che arrivasse la corte pontificia."

 

... dopo tutti gli sforzi, recapitata come dono,  Pietro Aldobrandini  dice che non gli piace e che non la vuole ...

 

“Buonarroto, ho ricevuto più giorni fa la tua, con la quale mi dici della daga e di Pietro Aldobrandini. Ti avviso che, se non fosse stato per l’amore che ti porto, ti lasciavo assorbire tutte le sue piagnucolate. Sappi che la lama che ho mandato, e che tu hai ricevuta, è fatta nella stessa misura che mi ha detto Piero, perché lui stesso me l’ha scritta in una lettera e mi ha scitto di farla fare tale e quale come lui diceva: e così ho fatto; quindi, se lui avesse voluto una daga, non mi avrebbe dovuto mandare la misura d’uno stoco. E ora ti dico quello che io non ti ho voluto scrivere prima: non avere più nulla a che fare con lui, perché non ne sei capace; e basta. E se Pietro venisse ancora da te per riprendersi la lama, non dargliela; fagli buon viso e digli che io l’ho donata a uno mio amico; e basta. Sappi che mi costò qua diciannove carlini, e tredici quattrini della gabella! (…) Se tu invece gli avessi dato la daga, non dirgli altro, ma, se non glie l’hai data, ti ripeto, non glie la dare.”

 

... Michelangelo cerca di recuperre la cosa a favore del fratello,  dicendo di farne dono a Filippo Strozi e raccomandando, sempre al fratello di non dire quanto costa ma ..

 

Bologna 26 marzo 1507

“Buonarroto, (…) tu mi scrivi che Pietro non ha voluto la daga. Sono molto contento che non l’abbia voluta e che non gli sia piaciuta, perché forse la sua sorte era proprio che lui non la portasse alla cintola, e ancora, perché questa daga è stata chiesta da altri che non sono irriconoscenti come lui, cioè da Filippo Strozi. Per questo, se tu vedi che piace a Filippo Strozi, vai da lui e fagli un regalo da parte tua ma non dirgli quanto è costata. Sappi che la lama io non l’ho vista; quindi se non è fatta a regola d’arte, non dargliela per non fare una figuraccia; Filippo è un signore e non è come Pietro.”

 

... e il fratello si  sputtana!

 

Bologna 31 marzo 1507

“Buonarroto, (…) sono molto addolorato che tu ti sia xomportato in questa piccola cosa in maniera tanto pidocchiosa con Filippo Strozi: ma visto che lo hai fatto, pace, non possiamo tornare indietro.”

---------------------------------------------------------------------------

[1] Trattasi di tal Piero garzone di Michelangelo e non di Piero Aldobrandini.

[2] Corte del Papa a quel tempo in Bologna.

[3] Dal tenore pare che Buonarroto abbia detto a Filiuppo Strozi il costo della Daga.